Descrizione
L’Editoriale
di Giancarlo Piombino
Il fine della politica è la ricerca della connessione – operazione necessariamente complessa, anche perché rispettosa della salvaguardia dell’unità del corpo sociale – fra il bene individuale e quello comune, nelle sue diverse proiezioni: sociale, economica, etica. Quando quella connessione necessariamente complessa non rappresenta più – o non rappresenta più principalmente – la bussola che orienta l’azione pubblica (ma anche privata), emergono stravolgimenti pericolosi. Spesso si prospetta come soluzione sufficiente una determinata, specifica scelta; come è stato detto “una unica via di uscita”, espressa quasi sempre in modo tale da escludere la possibilità di dialogo e di confronto tra i soggetti politici su un ampio ventaglio di argomenti/soluzioni, seppure in una discussione serrata ma serena. Apparentemente ne risulta sconfitta la politica, ma più esattamente, per il legame richiamato, il vero sconfitto è l’uomo, nella sua dignità e nelle sue molteplici esigenze. Ne deriva quello che siamo soliti definire ‘populismo’: si offre al ‘popolo’ una formula semplificata, una sorta di toccasana che risolve ogni problema. […] La storia del nostro Paese, ma in generale dell’Europa, conosce bene gli effetti disastrosi del nazionalismo. La Resistenza aveva tra i suoi obiettivi fondanti la lotta a questa ideologia, e la Costituzione, nata dalla lotta di Liberazione, lo registra puntualmente all’articolo 11 con parole chiare e indiscutibili circa le limitazioni alla sovranità nazionale e la promozione di “organizzazioni internazionali” rivolte ad assicurare la pace e la giustizia tra le nazioni. E per comprendere bene che cosa significassero per i costituenti le “limitazioni della sovranità” soprattutto in riferimento all’unità dell’Europa, riportiamo ancora le parole di Ruini, in un suo intervento illustrativo sulla reale portata dell’articolo 11. Esse non danno luogo ad equivoci, pur concedendo qualcosa allo stile dell’epoca: “l’aspirazione all’unità europea – è scritto – è un principio italianissimo; pensatori italiani hanno messo in luce che l’Europa è per noi una seconda patria”. Il quadro è composito, ma i suoi elementi portanti sono chiari, come chiaro è il richiamo urgente ad una politica che guardi alla complessità dei fattori in gioco, senza cadere in semplificazioni illusorie e antistoriche.
INDICE:
Giancarlo Piombino | L’Editoriale | 7 |
SPUNTI DI RIFLESSIONE SULLA STORIA DEL NOVECENTO |
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Presentazione | 13 | |
Giovanni De Luna | Le grandi scelte. L’Italia dalla Liberazione alla Repubblica | 15 |
Claudio Dellavalle | Una nuova idea di cittadinanza | 21 |
M. Elisabetta Tonizzi | Il voto alle donne. Una tappa fondamentale dell’emancipazione femminile |
35 |
Alberto de Sanctis | Il volto buio del tradizionalismo | 47 |
Anna Marsilii | I comunisti genovesi alla prova delle leggi fascistissime. Il caso del ‘compagno Ugo’,l’infiltrato Luca Ostéria | 63 |
Andrea Gandolfo | L’occupazione francese di Ventimiglia (aprile-luglio 1945) | 109 |
Vittorio Civitella | Zolesio e l’opera di intelligence di Fellner e Unger di Löwenberg | 123 |
GIORGIO GIMELLI | ||
Giacomo Ronzitti | Introduzione | 135 |
Giorgio Gimelli | Presentando il cadavere segni indiscussi di decesso | 139 |
Luca Parodi | Ricordo di Tina Anselmi | 175 |
ILSREC INFORMA | ||
Attività Ilsrec | 178 | |
Libri | 196 | |
Interventi e contributi | ||
Giovanna Sissa | “Minareti ti cercano vivo o morto” Memorie sul partigiano Giovanni Sissa |
205 |
Paolo Cugurra | Eroi di guerra | 221 |
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